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Perché Andare Dallo Psicologo

Andare a parlare per la prima volta con uno psicologo è una decisione che si matura poco per volta, poiché si tratta di qualcosa di sconosciuto e di cui non siamo abituati.
Sebbene da sempre educati a prenderci cura della nostra salute fisica, differente è l’atteggiamento nei confronti del nostro benessere psicologico che viene spesso posto in secondo piano. Eppure, stare bene e sentirsi a proprio agio nella quotidianità, dovrebbero essere obiettivi fondamentali per ognuno di noi.
Nella vita tuttavia si possono attraversare periodi di malessere che vengono trascurati: spesso è la convinzione di dovercela fare da soli che ci spinge ad aspettare, la speranza che attendendo la situazione migliori spontaneamente; oppure ancora la paura di essere visti come deboli o essere giudicati dagli altri come “matti”.
Tuttavia, andare dallo psicologo significa l’esatto contrario: prendersi cura di sé stessi e del proprio benessere attivamente in prima persona.
45 anni di pratica clinica hanno portato Yalom a notare che il paziente e lo psicologo sono “compagni di viaggio” durante il percorso: sono entrambi esseri umani che si occupano di problemi essenziali dell’esistenza e devono lavorare in modo cooperativo per risolverli.
La persona diviene così artefice del proprio cambiamento: stanca della situazione che crea disagio, assume la volontà e la decisione di provare a operare un cambiamento nella sua vita (Baldini 2004).
Si decide di affrontare ciò che ci fa star male, intraprendendo un percorso finalizzato ad un maggiore benessere personale.
In tal senso la vera forza non è quella di sminuire o negare una situazione problematica, ma accettarne la presenza e cominciare a lavorarci su per migliorarla.
Lo psicologo è colui che ci affianca in questo percorso e che ci accompagna durante questo cammino.
Bibliografia
Baldini F. (2004), Homework: un’antologia di prescrizioni terapeutiche, McGraw-Hill, Milano.